Buongiorno a tutti, questa settimana abbiamo avuto modo di testare una bicicletta messa a disposizione da Cicli Borbonici di Cosenza. Il test ha avuto una durata di quattro uscite, per complessivi 300 km e 5.000 d+, nelle quali abbiamo alternato salite lunghe e brevi, discese tecniche e veloci, strappi con pendenze a doppia cifra e pianure ad alta velocità. Senza avere alcuna pretesa di voler assurgere al ruolo di influencer vi sottoponiamo le nostre valutazioni per come le abbiamo maturate.
Innanzitutto alcuni numeri:
- telaio Orbea Orca OMR (in taglia 53) ha un peso contenuto, 890 g completo di forcellino, supporto del deragliatore, dente di cane integrato, viteria dei portaborracce, supporto cuscinetti del tubo sterzo, tappi passa cavi e guaine temporanee per il cablaggio dei cavi. È difficile confrontare il peso tra i vari telai in quanto occorrerebbe “spogliarli” di tutto e, chiaramente, non sempre è possibile ma questo modello ci sentiamo di includerlo senza ombra di dubbio tra i veri ultralight presenti sul mercato.
- ruote con cerchi in carbonio T800 e profilo da 38mm, mozzi Novatec, raggi Sapim CX Ray, bloccaggi in titanio, tubolari Michelin Pro 4 e pacco pignoni Ultegra 11-30 registrano un peso complessivo inferiore ai 2 kg e sono assemblate a mano direttamente da Cicli Borbonici.
TEST In salita il comportamento della bici è stato molto performante, sia sulle salite brevi che su quelle lunghe ha consentito una pedalata fluida, la sensazione di rigidità nella scatola del movimento centrale del telaio (un 386 assemblato con guarnitura dello stesso standard) e nell'avantreno é tangibile nei cambi di ritmo come nei momenti in cui si pedala ad alta intensità, il tempo di risposta agli sprint è immediato (ed entusiasmante). Le geometrie del carro posteriore, leggermente più lungo rispetto agli standard e con i foderi che si innestano nella sommità del tubo verticale, lasciavano prevedere una bici meno reattiva e, invece, abbiamo avuto una piacevole sorpresa. Il sistema di serraggio del reggisella è ben fatto e non consente alcuna flessione complice anche una geometria con pochissimo sloping che riduce lo svettamento. Le ruote hanno avuto un comportamento eccellente sia grazie alla grande rigidità laterale che alla leggerezza. In spinta sui pedali non si è mai avvertito il classico sfregamento della pista frenante ai pattini freno mentre l’estrema leggerezza della massa periferica esterna delle ruote, dovuta ai cerchi da soli 600 gr la coppia, ha reso la pedalata agile estremamente più facile soprattutto sulle pendenze a doppia cifra, con evidenti vantaggi in termini di performance.
In discesa abbiamo registrato un aumento delle velocità sia in curva che nei rettilinei, onestamente credevamo che avremmo dovuto concedere qualcosa su questo terreno non fosse altro per il peso complessivo della bici decisamente ridotto e invece le soluzioni progettuali adottate per il telaio come la scatola movimento centrale più bassa di 1 cm che migliora il baricentro dell’insieme ciclista-bicicletta, il disegno della forcella con bracci divaricati atti a ridurre pressioni e turbolenze, una perfetta distribuzione dei carichi e, per le ruote, la grande scorrevolezza dei mozzi, una centratura millimetrica e una pista frenante che non ha mai fatto rimpiangere quelle delle ruote in alluminio hanno reso la bici guidabilissima anche ad alte velocità, si entra in curva più veloci, si riprendono più rapidamente velocità elevate e in frenata non si perde mai aderenza: chi ama andar forte in discesa con questo telaio e con queste ruote avrà modo di esaltare senz'altro le proprie caratteristiche.
Le uscite sono state crescenti per tempo di utilizzo, partendo dalle 2 ore per poi passare ad uscite di 3, 4 e 5 ore e, nonostante la necessità di apportare sempre qualche piccola modifica al posizionamento ottimale in sella, non abbiamo riscontrato neanche un minimo affaticamento localizzato. Le geometrie non sono certo da endurance, anzi la bici è progettata per l’agonismo puro, ma anche chi ama le lunghe distanze avrà modo di apprezzarne le qualità. Il telaio è garantito a vita e, piccola chicca, consente una personalizzazione grafica senza costi aggiuntivi. Le ruote, invece, hanno i due anni di garanzia previsti per legge ma Cicli Borbonici aggiunge un programma di manutenzione con il quale certifica il controllo di centratura, campanatura, mozzi e tensionatura raggi ogni 5000 km oltre ad un utile sistema di Crash Replacement che consente, nella malaugurata ipotesi di incidente, la sostituzione delle ruote a prezzi vantaggiosi.
CONCLUSIONI Lo diciamo con onestà intellettuale, non siamo riusciti a trovare punti deboli evidenti né per il telaio né per le ruote se non nel fatto che non siano prodotti alla moda, di quelli da sventolare con orgoglio al bar con gli amici. Chi compra prodotti così lo fa per pedalarci a lungo e senza alcun tipo di preoccupazioni perché, quando pedali, il brand (famoso o sconosciuto che sia) sparisce e quel che serve è solo la tanta sostanza messa nella progettazione e nella realizzazione attraverso la cura di ogni minimo dettaglio. L’intera gamma dei telai Orbea e delle ruote in carbonio (personalizzabili con vari profili e nelle versioni tubolari o copertoncini) della linea strada ed MTB la potete trovare nel nuovo store di Cicli Borbonici in Via Mauro Leporace, 41-45 a Cosenza.
Per info e contatti visitate il sito http://www.cicliborbonici.it/